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Schneider, Reinhold.

Poeta, storico e filosofo tedesco. Superata negli anni giovanili una profonda crisi interiore che lo aveva portato a tentare il suicidio, viaggiò a lungo in Europa e studiò a fondo la storia e la letteratura dei Paesi occidentali. Particolare importanza sulla sua formazione spirituale ebbero, oltre la sua fede religiosa (si era convertito al Cattolicesimo), pensatori come Nietzsche, Schopenhauer e Kierkegaard. Finì per diventare il più significativo rappresentante della resistenza religiosa al Nazismo, tanto da venire accusato, nel 1945, di alto tradimento; solo la fine della guerra lo salvò dal processo e dalla condanna. Ricevette poi la laurea ad honorem in Filosofia a Friburgo e quella di Diritto a Münster. Personalità poliedrica, S. lasciò un'impronta notevole nella lirica, nella saggistica, nella narrativa, nella storiografia, nonché nella filosofia. Tema fondamentale della sua vastissima produzione (120 opere) è la disperazione esistenziale di fronte al cosmo espressa per la prima volta in tutta la sua chiarezza nella biografia di Filippo II di Spagna pubblicata nel 1931. Opere non tanto d'indagine psicologica quanto d'interpretazione della storia alla luce della dottrina cattolica (la storia come lotta eterna per la realizzazione dei principi del Cristianesimo) sono le grandi rappresentazioni storiche Gli Hohenzollern (1933), L'impero insulare (1936), Las Casas apostolo degli Indios (1938), Lo zar Alessandro (1951). Il lato mistico dell'ispirazione di S. trova la sua più alta espressione nei sonetti Le nuove torri, del 1946 (Baden-Baden 1903 - Friburgo in Brisgovia 1958).